venerdì 4 settembre 2015

Cartoline: Ulm ed Absburg

Dopo aver visitato Berlino… inutile che cerchiate affannosamente, non ho fatto nessun post su Berlino perché a Berlino non ho visitato nessun negozio di lana!
Non svenite! Sventolatevi, ecco i sali.
Si, dicevo che non ho visitato nessun negozio per due motivi. Il primo perché alcuni erano davvero troppo fuori mano, il secondo perché l'unico vicino a me stava traslocando, sigh.
Mi sono sfogata con compere pazze al Ka De We.

Dicevo quindi: dopo aver visitato Berlino siamo andati verso sud.
La prima tappa è stata Ulm dove, passeggiando per andare a vedere la celebre cattedrale, ho incontrato per caso questo negozio: heike.redlinghaus in Kornhausgasse 6.
Molto carino e curato, tiene anche dei prodotti interessanti.
Vicino agli onnipresenti (e come lamentarcene?) filati Rowan, troviamo anche Isager, Schoppel Wolle, Debbie BlissNoro, Louisa Harding e Karen Noe.
La proprietaria è molto gentile e disponibile!
Cos'ho comprato? Ehr… cosa dire a mia discolpa, Vostri Onori? Non c'era più molto spazio in bagagliaio dopo Vienna e Berlino (non sono l'unica ad aver fatto shopping!!!) e volevo conservare quel poco che c'era per le prossime fermate!

Quindi abbiamo proseguito per Augusta (Absburg).
Anche qui abbiamo fatto una fermata fuori programma: certo che la lana mi perseguita!!!
Però questa volta è stata una sosta che mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Il negozio appartiene alla catena Wolle Rödel: ne avevo sentito parlare, ma volevo vedere di persona.
Sebbene la lana sia piuttosto ordinaria e non si trovino prodotti eccelsi, tratta anche Regia e Opal, tra le mie marche preferite per i calzini. Ho trovato una lana giallo acido che sarebbe stata perfetta per le mie scarpe nuove berlinesi ed ho deciso di comprarla.
Così, chiacchierando come faccio di solito, ho chiesto alla commessa se potessi fare delle foto per il mio blog, spiegando che mi servivano solo per avere occasione di parlare del loro prodotto e del mio viaggio.
Bene, la tipa non solo me l'ha proibito categoricamente e molto scortesemente, ma ha anche attaccato una vera e propria filippica su Internet e su come si vivesse meglio senza di lui, e che la maglia si fa dal vero e non on line.
Attonita, anche perché capivo una parola su due, dato il mio scarso esercizio con il tedesco, ho osato interromperla per pagare e per uscirmene al più presto… le ho porto una banconota da 50 Euro e a quel punto… l'impensabile. La prende tra le mani, la strofina e mi dice:"È un po' sottile, non trova?" mi lancia un'occhiataccia e continua:"Non sarà mica FALSA?"
Ora. Se fossimo state in Italia, avrei immediatamente sfilato la banconota dalle sue mani e me ne sarei elegantemente uscita dal negozio senza coprare nulla (si beh, prima l'avrei elegantemente ricoperta di velati insulti, però). Dato che eravamo in Germania e la mia conoscenza delle parolacce si limita a "dump" (stupido), ho respirato profondamente ed ho obiettato che l'avevo appena presa dal Bancomat lì vicino. Lei ha storto la bocca e mi ha consegnato la lana ed il resto.
Sono uscita molto mortificata… non me lo aspettavo proprio, è stata la prima ed unica volta che sono stata trattata male! E soprattutto in un negozio di filati, poi...
Mi sono un po' consolata visitando subito dopo Schaefer, in Maximilianstrasse 33.
Un onesto negozio vecchio stile, molto carino e curato, pieno di gomitoli allegri di Lana Grossa, Schachenmayr e Lang, stoffe e rocchetti e bottoni.
Quello che ci voleva per i miei sentimenti feriti e stropicciati!

(Continua…)

1 commento:

PaolaeMargherita ha detto...

Mah, che dire? Forse la signora si era svegliata male o aveva appena scoperto, dopo avere chiuso il tubolare della costa, che la maglia appena finita le stava stretta e doveva disfare e rifare tutto!!!! Non saprei che altro pensare!! Antipatica e acida.